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Migoleta, Vigneti delle Dolomiti IGT
Raccolta delle uve in epoca tardiva, a fine ottobre, con produzioni molto scarse e presenza di muffe nobili e acini leggermente appassiti. Segue appassimento ulteriore in cassette, in ambiente asciutto e ben areato con controllo frequente, manuale e minuzioso, grappolo per grappolo, fino a febbraio con una riduzione finale peso/uve del 70%.
Der Blauwal, Riserva 2015, Trento DOC
Un solo vigneto, un singolo millesimo e un unico vitigno. Il tempo è un bene prezioso: ci vogliono almeno 84 mesi di sosta sui lieviti per trasferire la complessa storia dell’annata, l’identità del vigneto e le caratteristiche della varietà nel vino. È un extra brut con un dosaggio di circa 3 g/l. L’avvolgenza del gusto e la struttura sono merito dalla qualità delle uve che provengono da vecchie pergole e dalla maturità del frutto. Per evitare che questa complessità venga in qualche modo diluita il rabbocco finale, che segue la sboccatura, è fatto con lo stesso vino di partenza.
Primo, Riserva 2015, Morellino di Scansano DOCG
Prodotto quando, sostenuti dai fattori climatici favorevoli non controllabili e seguiti da una severa cernita, i soli grappoli perfetti raggiungono l’ottimale maturazione e vengono vendemmiati manualmente. La vinificazione è strettamente legata alla tradizione Scansanese a temperatura controllata con lunga macerazione che può arrivare fino a 21 giorni. Affinamento di 18 mesi in barriques ed almeno 8 mesi in bottiglia prima dell’emissione in commercio, risulta avere una longevità di oltre 15 anni.
Montalbiolo, Riserva 2018, Carmignano DOCG
Due anni in legno. Il primo anno in tonneaux di rovere francese (capacità 3,5 e 5 ettolitri) e il secondo anno in botti grandi di rovere di Slavonia (capacità 25 ettolitri). Anamento in bottiglia per 1 anno.
Granato, Vigneti delle Dolomiti IGT
Vite e melograno hanno per provenienza origini comuni e si accompagnano spesso nel bacino del Mediterraneo. Il frutto del melograno possiede inoltre il fascino, la bellezza e l’intensità del frutto della vite. È a questo connubio ideale che si ispira il nome del “Granato”, Teroldego di particolare concentrazione e fittezza, che affonda le sue radici nelle pietre di tre vigneti del Campo Rotaliano