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Piemonte

Furono i greci ad introdurre in Piemonte vini e viti di qualità ed in età romana la coltivazione della vite era già fiorente. Oggi la regione è una delle più grandi aree vitivinicole italiane per quantità e qualità. Le zone di interesse vinicolo sono molte, come la vasta area del Monferrato, il Roero e le Langhe. La maggior parte dei vini piemontesi sono D.O.C. o D.O.C.G., molti dei quali ottenuti da uve nebbiolo come i due nobili rossi Barolo e Barbaresco, ma non solo Gemme, Gattinara, Nebbiolo d’Alba, Bramaterra, Lessona, Boca, Carema, Fara, Roero e Sizzano, tutti adatti all’affinamento. Oltre a nebbiolo, altri vitigni a bacca rossa coltivati sono barbera, dolcetto, freisa e grignolino; mentre i più significativi tra quelli a bacca bianca, per il 30% della produzione regionale, sono: moscato bianco, cortese, erbaluce ed arneis.

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Roberto Conterno, nipote di Giacomo non e un enologo, ne un agronomo, ma la sua competenza ed esperienza sul campo sono enormi. Per lui la vigna, il territorio, la tradizione rappresentano un bene prezioso, che va capito, rispettato, amato, tutelatoo...

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Il Ruché è un vitigno autoctono del Monferrato Astigiano, uno dei più rari tra quelli coltivati in zona. Le sue origini sono incerte, il vitigno potrebbe derivare da precursori provenienti dall\'Alta Savoia o addirittura dalla Borgogna. Il nome potrebbe derivare da...